PRO LOCO DI TORRICELLA PELIGNA “ALBERT PORRECA”
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28 marzo 2009 – INAUGURAZIONE  SEDE  “ALBERT PORRECA”

Antonio Di Fabrizio, Presidente della Pro Loco

2 marzo 2008 - 28 marzo 2009, un anno e poco più è passato da quel giorno in cui una cinquantina di torricellani si sono costituiti in un’associazione spontanea e volontaristica. Il nome stesso, proloco, racchiude un messaggio di buoni intenti e buona volontà per promuovere un territorio ricco di naturalezze ma povero di produttività e naturalmente di abitanti.

Ripercorreremo brevemente le tappe e gli eventi che hanno in qualche modo condizionato la vita paesana, e naturalmente condizionato, in maniera creativa, la vita di coloro che nella proloco si sono attivati maggiormente. Proprio a loro, dal paese intero, dovrebbe giungere un caloroso ringraziamento per l’immenso lavoro svolto. A loro va soprattutto il mio di ringraziamento per come, uniti senza scopi di lucro, si sono sacrificati nel tempo libero per una giusta causa, scoprendosi, in talune personalità, vere e proprie passioni per l’arte, per la musica, per l’amministrare un qualcosa di tutti, facendo quadrare i bilanci usando al meglio le poche risorse ricevute.

Sono state create, create dal niente, iniziative atte al miglioramento della vita sociale dei cittadini trovando, nel corso dei mesi, sempre maggiore partecipazione, e a volte, dal semplice divertimento di una serata sono stati vissuti dei veri momenti di aggregazione sociale, di rispetto per il prossimo e di scambio culturale tra coloro che, ideologicamente, si sentono distanti. Proprio in quei momenti si sono avvertiti i primi segnali di un paese che vuole uscire da quell’isolamento cronico che, negli ultimi anni, stava portando Torricella verso un declino sociale e civile.

Il miglioramento sociale di una comunità è la base di un qualunque tentativo di promozione turistica, non dimentichiamo, infatti, che le proloco sono nate negli anni sessanta con uno scopo,  certamente quello di  promuovere   il turismo, ma come mezzo per combattere lo spopolamento dei piccoli centri come il nostro. All’oggi infatti, risulta essere l’unica strada per una svolta economica che ci porti alla pari dei grandi centri costieri e metropolitani, dove per l’alta concentrazione di abitanti tutto risulta più facile: più facile trovare un lavoro, più facile incontrarsi e socializzare, più facile muoversi e sicuramente con meno spese.

Per tentare, quindi, la strada della promozione turistica ci siamo dati un vero indirizzo programmatico, del quale, trascorsi i quattro anni di mandato ne verificheremo l’efficacia e sperando che in ulteriori anni a venire si possa invertire, in quel triste bilancio demografico, quel costante segno negativo. Immaginiamo come poteva essere Torricella nel fine ‘8oo-inizio ‘900, quando i residenti erano circa 5000, molti dei quali stipati in quei quartieri che noi vorremmo attualmente rivalutare, quando le campagne erano abitate e l’agricoltura, seppur senza i mezzi di oggi, era fiorente, diversificata e vissuta in maniera gioviale. La stessa giovialità che con tanta fatica tentiamo di re-istaurare in questa società moderna la quale, a volte, priva le persone del giusto calore umano, calore che spesso è richiamato, ma altrettanto spesso è dimenticato nella freddezza del dio danaro.

Da quel capitalismo troppo frettoloso, ed è quello che si vede oggi nell’est europeo, è partita la grande emigrazione di intere famiglie, le quali sono partite dalle nostre terre per raggiungere le americhe prima e, successivamente, anche gli altri paesi europei, svuotando le nostre culture e le nostre tradizioni, allontanando tra loro intere generazioni, donandole a quei paesi che oggi, purtroppo, risultano più avanzati e più civili di noi.

Albert Porreca proveniva da una di queste famiglie, e nonostante sia nato lontano dalla terra dei propri nonni, ha sentito la necessità, forse il richiamo, di scoprire in maniera approfondita le proprie radici e lo ha fatto con tanta passione regalandoci oggi il quadro completo della storia torricellana dei secoli scorsi. Il sito torricellapeligna.com testimonia l’amore di un uomo verso le proprie radici, verso un popolo che non ha conosciuto se non negli ultimi anni, verso quel paese che affianca la montagna e vede il mare, verso quei posti che tante lacrime sono costate a chi con coraggio e rassegnazione partiva verso orizzonti sconosciuti, dove oggi sono rispettati e stimati per la caparbietà nel ricostruire nuove vite da zero, aiutati forse da quel sano essere, noi abruzzesi, di testa dura.

Se abbiamo scelto quest’uomo per identificare la nostra associazione è perché la sua opera ci rende tutti più vicini, oltre oceano e oltre Appennino. Ci rende vicini in una globalità universale verso cui dobbiamo mostrare rispetto: rispettare le diversità, rispettare la vita di tutti e non chiudersi in confini personali creati per la paura di dover guardare all’immensità del mondo.

Guardare il mondo con umiltà, così come veniva guardato da Albert Porreca, umiltà diventata la nostra icona, il nostro faro! E’ per questo che ci vogliamo chiamare con il nome di una persona semplice, senza titoli, senza fama, semplicemente il SIGNOR ALBERT PORRECA.

Ci riconosciamo in lui perché la nostra opera di volontariato è identica alla sua quando ha voluto costruire uno strumento utile a tutti, costruirlo senza nessun profitto economico, credendo in ciò che faceva e rendendolo oggi unico punto di riferimento, per Torricella Peligna, nel web e quindi nel mondo intero.

Questa sua opera di volontariato, e quel vedere l’importanza di internet per le future generazioni, arricchisce e dà lustro ad una persona come tante, con un nome americano e un cognome abruzzese, e ci rende tutti, specialmente noi torricellani, cittadini universali, amanti della pace e felici di esser nati, non a Torricella, ma semplicemente sulla Terra.

Ai familiari di Albert, a sua moglie, ai suoi figli, e a quanti hanno vissuto insieme a lui va tutto il nostro rispetto e la nostra fratellanza, portando nel cuore tutte quelle persone, come Albert, che hanno vissuto la propria vita pensando di lasciare qualcosa di buono alle generazioni future, amando la vita propria,  dei nostri padri, e dei nostri figli che calpesteranno questa Terra in futuro.

Con questi intenti, l'associazione proloco “Albert Porreca”, percorrerà una strada, quella della promozione turistica, densa di iniziative culturali di qualità, tra cui al primo posto ARTEMUSICA&GUSTO, un evento che dalla rivalutazione del centro storico offre il meglio delle espressioni artistiche, artigianali, musicali e gastronomiche, stimolando la riscoperta di cibi e colture antiche, molto apprezzate dai movimenti turistici moderni, coinvolgendo le aziende agrituristiche e gli operatori del settore.

Altro evento importante, per il quale ci attiveremo con immense energie insieme all'assessorato alla cultura del comune di Torricella Peligna, è il festival John Fante, cercando di promuoverlo in maniera adeguata affinché diventi prestigioso, qualificando così il nostro paese come centro interculturale di riferimento nella letteratura moderna. I presupposti per un successo crescente del festival li percepiamo dai costanti apprezzamenti della critica, paragonandolo ad altri importantissimi premi letterali come il famosissimo “Premio Strega”. Per dare un impulso dinamico in fatto di presenze, nell'edizione di quest'anno produrremo, come proloco, un grande concerto al campo sportivo comunale con un target minimo di 5000 spettatori richiamati dall'importanza dell'artista proposto, facendo così veicolare il marchio FESTIVAL John FANTE ad un pubblico più vasto , cercando di promuovere la cultura letteraria  ad un pubblico che di solito diserta quest'ambito.

Per questi importanti eventi concentreremo tutte le nostre forze, chiedendo il sostegno di tutti, sostegno attivo ma anche morale, affinché dalla promozione turistica si attivi un processo di trasformazione culturale, lento ma necessario, che porti tutti verso una sana, e più riformistica, convivenza sociale, onorando quanti, come Albert Porreca, avrebbero voluto vedere i torricellani non come cittadini di un piccolo paese di montagna, ma come CITTADINI  DEL  MONDO.